Un intervento de Il Vivaio del Malcantone per Mal d’Affrco. Memorie interrate di nuovo in superficie.
Evento ideato da Cesare Torricelli e realizzato con la collaborazione di Andrea Minuti e Caterina Poggesi.
Con gli occhi chiusi il paesaggio si mostra attraverso altre percezioni. Il camminare si fa incerto, i sensi si dilatano, si trattiene il respiro. Forse fiducia, forse paura.
Con gli occhi chiusi diventa necessario cercare nuovi appigli scoprire altre traiettorie accedere a nuove strategie. Guardare alle cose con altri occhi. Tutto può trovare un nuovo senso e una nuova definizione. Le immagini continuano a prodursi. Da dentro.
Il paesaggio si costruisce grazie a brandelli di memoria, grazie agli odori, grazie ai suoni. Senza la vista tutto all’improvviso si intensifica e siamo chiamati a guardare dove non avremmo guardato mai.
Alcuni soci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Firenze saranno le guide per una passeggiata lungo quello che era il corso del fiume Affrico. Si creeranno dei momenti dove in un rapporto di uno ad uno i partecipanti avranno la possibilità di esperire uno sguardo altro sulla città vivendo così questo paesaggio urbano con le sue suggestioni e le sue sfide.
“(…) il senso della vista è un senso della distanza. Osserva, giudica e valuta. Vedere tiene lontani. Con i sensi che mi sono rimasti sono costretta ad andare vicinissimo, a toccare l’avvenimento, il problema, l’ostacolo. E spesso un ostacolo quando ci si avvicina, si rimpicciolisce. <>… Se oggi potessi scegliere, sceglierei questo mondo.” (S.Tenberken, co-fondatrice di Braille Without Borders e co-direttrice della prima scuola per ciechi in Tibet).
L’elaborazione audio e musicale del paesaggio sonoro e delle testimonianze raccolte nel corso della passeggiata, verrà presentata il 3 ottobre presso Il Vivaio del Malcantone (via del Malcantone 15, Coverciano).